Riparare un telefono: la bellezza di buttarsi nelle sfide

Come anticipato nel primo articolo, in questa fase iniziale del blog lo userò come una sorta di diario personale. Infatti, in questo post voglio raccontarti una piccola avventura che mi è capitata in questi giorni.

Prima di partire per le vacanze, avevo ordinato uno schermo LCD per il mio vecchio Xiaomi Mi 9T Pro, che si era completamente guastato. Non ero mai riuscito a recuperare i dati al suo interno, soprattutto le fotografie, che per me sono praticamente la cosa più importante, essendo dei veri e propri ricordi. Così, una volta tornato dalle vacanze, non vedevo l’ora di mettermi all’opera per riparare il telefono. Da un lato, adoro smontare, analizzare e riparare hardware, dall’altro, la sfida di fare qualcosa di cui non sono esattamente un esperto mi intrigava parecchio.

Durante la settimana di vacanza, mi sono preparato guardando diversi video su come smontare ogni singolo pezzo del Mi 9T Pro, concentrandomi soprattutto su quelli che spiegavano il cambio del display.

Quindi, mentre guardavo la Serie A con degli amici (partite abbastanza noiose, messe su solo per il fantacalcio), ho deciso di iniziare la riparazione. Ho preso tutto l’occorrente e mi sono messo a smontare il telefono, vite dopo vite. Nel frattempo, guardavo un video su YouTube sul mio iPhone, per seguire passo passo le istruzioni per sostituire il display.

Arriva il momento critico: staccare il vecchio display guasto. Come suggerito, riscaldo il display con il phon e inizio a staccarlo. Mentre lo faccio, noto che, insieme al display, viene via anche un altro pezzo, la cornice di plastica che sta tra il display e la scocca. Quando realizzo che quella cornice non doveva essere rimossa, era già troppo tardi: si era rotta in più punti. Ma ormai ero a metà dell’opera, così decido di andare avanti. Ho incollato i pezzi di cornice con del biadesivo trovato nella scatola del nuovo display, ho incollato anche il display, ricollegato velocemente i componenti essenziali e messo il telefono in carica. Allego qui una foto del risultato finale:

A quel punto, richiudo tutto con cura e cerco di far aderire il meglio possibile. Il telefono, però, per un paio d’ore non ne voleva sapere di accendersi, e iniziavo a temere il peggio. Poi, finalmente, quando ormai non ci speravo quasi più, il telefono ha dato segni di vita. Ho gioito insieme agli amici con cui stavo guardando la partita: il telefono era finalmente partito! Il risultato finale è abbastanza soddisfacente, e il telefono è di nuovo utilizzabile, soprattutto per il suo scopo principale: recuperare i dati. Per il resto, vedremo cosa riuscirò a farci.

Tutto bello, ok, ma qual è il punto di questa storia? Il punto è che spesso evitiamo di fare qualcosa per paura di sbagliare o rompere (cosa in cui, come hai visto, sono piuttosto bravo!). Eppure, dovremmo lanciarci nelle cose, godendoci il percorso, e imparare a gioire anche per i risultati intermedi, anche se non perfetti. Magari per alcuni questo può sembrare un concetto scontato, ma da quello che vedo in giro, a qualcuno farebbe bene un ripasso. Le due cose principali, secondo me, sono la curiosità e il coraggio di buttarsi in qualcosa di nuovo, senza fermarsi di fronte ai primi errori, e magari riprovare se necessario.

Detto questo, domani si lavora ed è giunto il momento di andare a dormire. Fammi sapere cosa ne pensi e se hai qualche progetto interessante di cui vuoi parlarmi, che sia recente o delle vacanze.

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